Afasia ed effetti secondari sul cervello.
Secondo una ricerca svolta dalla Penn State University, l'afasia non provocherebbe danni solo alle strutture cerebrali deputate al linguaggio, ma anche in aree diverse causando ipoattività a livello motorio e cognitivo.
Nello specifico causerebbe:
- Un’ipoconnettività sia nei Circuiti dell’Attività a Riposo, con eccezione del sistema visivo, che nel Circuito Semantico. Quindi, l’ipotesi per cui le regioni coinvolte nell’ascolto, nei processi motori, nell’attenzione e nelle funzioni esecutive, non comunichino nello stesso modo come nei non afasici, è stata confermata;
- Il numero di connessioni è minore sia all’interno dell’emisfero sinistro che tra i due emisferi cerebrali, indicando che la lesione all’emisfero sinistro possa avere conseguenze anche sulla connettività interemisferica;
- La connettività aumenta con il diminuire della gravità dell’afasia e diminuisce con il crescere dell’ampiezza della lesione.
Il risultato significativo quindi, è che le difficoltà rilevate vanno oltre le aree cerebrali in cui c’è stato il danno, sono molto più ampie, causando problemi di comunicazione all’intero sistema cerebrale.
Dunque, il livello cognitivo generale sarebbe compromesso, questo nell’afasia ad affermarlo sarebbero immagini fMRI in stato di riposo, strumento sensibile nel rilevare tale quadro clinico.
Tutto questo avrebbe inevitabili ripercussioni sul trattamento riabilitativo di questi pazienti.