Negli ultimi tempi abbiamo assistito a cortei e manifestazioni di genitori, che si opponevano a quelle attività scolastiche che cercavano di introdurre la cosiddetta "Teoria gender", ovvero l'insegnamento di questa nelle scuole. Ma che cosa si intende per "Teoria gender"? In realtà la "Teoria gender" nasce dall'assurda manipolazione dell'"educazione alla parità dei sessi". Quando si parla di parità sessuale si pensa sempre agli omosessuali, mentre ci si dimentica di un'altro tipo di parità ovvero quella tra UN uomo e UNA donna, ovvero quell'antico discorso che ancora non si è concluso, nonostante i decenni trascorsi, quel rispetto reciproco, che dovrebbe reggere la nostra società e prima ancora la coppia e le famiglie. Un insieme di aspetti comportamentali che guidano la nostra visione dell'altro e ci mettono in relazione con esso. No, noi al suono di "parità dei sessi" pensiamo subito a loro, ai cosiddetti gay o alle lesbiche, Certo la parità riguarda anche la distinzione tra coppie etero e coppie omosessuali, parità che non ha senso più celare, dato che oramai si tratta del quotidiano e non è più cosa rara, incontrare un omosessuale o avere un compagno di scuola che ha un genitore transessuale. Quindi non sarebbe strano se a scuola si parlasse di ciò cercando di aiutare i bambini a capire questa situazione su cui hanno informazioni confuse. La scuola svolgerebbe solo la sua funzione, quella di educare, di far situazione su cui hanno informazioni confuse. La scuola svolgerebbe solo la sua funzione, quella di educare, di far crescere nel bambino la conoscenza ed una maggiore consapevolezza di ciò che accade nel mondo in cui dovrà vivere, un mondo in cui avrà una fidanzata e poi una moglie con cui dovrà condividere delle responsabilità, un amico o un collega omosessuale o un vicino transessuale con i quali dovrà condividere altro. Quindi, perché non aiutarlo fin da ora? Già, ma aiutarlo a capire cosa nel concreto?
Bene, i programmi del MIUR (i nuovi programmi ministeriali), richiedono di programmare una didattica che insegni ai bambini il rispetto e la parità dei sessi e possiamo dire, non solo nei riguardi dell'omosessualità, ma anche trasmettendo il valore della diversità tra uomini e donne in generale, cercando di capire in cosa realmente siamo diversi e in cosa realmente ci somigliamo, cosa ci tiene insieme e cosa ci separa. Quando si parla di rispetto e di parità dei diritti si cerca di prevenire fenomeni come il femminicidio o la violenza domestica e non solo, anche fenomeni di violenza tra ragazzi, come il bullismo, ecc.. Per parità di diritti si intende infatti, anche i diritti di chi è svantaggiato fisicamente o mentalmente e ha bisogno di sentirsi come gli altri, già dalla scuola.
Dunque, una scuola incentrata sulla parità potrebbe trasmettere ai bambini quella coscienza critica che li consente di non vedere l’altro come il diverso, come qualcosa da cui scappare, ma come una risorsa importante nella relazione col mondo e nella vita con gli altri.
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